Nell’ambito di Move City Sport , fiera B2B andata in scena in quel di Bergamo il 18 e 19 ottobre 2022, il Workshop “Progettare la libertà: lo sport come diritto… per tutte le abilità”, con l’organizzazione del Centro Sportivo Italiano, ha sensibilizzato i partecipanti sull’importanza di battersi per garantire a tutti, con particolare attenzione ai diversamente abili, l’accesso all’attività sportiva. Migliore occasione possibile, peraltro, per sugellare l’importante accordo di collaborazione a livello regionale siglato la scorsa primavera tra CSI e LEDHA (Lega per i diritti delle persone con disabilità), atto a favorire (attraverso attività e formazione) proprio maggiore consapevolezza – attraverso l’ampio discorso alla partecipazione sportiva – sulle condizioni di vita dei diversamente abili e sul rischio (da abbattere) di discriminazioni.
Sapientemente moderati da Maurizio Trezzi (Giornalista professionista, esperto e docente di comunicazione sociale) sono stati numerosi gli interventi di giornata sul tema della disabilità. Ad aprire i lavori Vittorio Bosio (Presidente Nazionale del Centro Sportivo Italiano), a cui sono seguiti i saluti di Gaetano Paternò (Presidente Territoriale del Comitato Territoriale CSI di Bergamo) e Carlo Boisio (Presidente di CBI Coordinamento Bergamasco per l’Inclusione). Particolarmente apprezzato l’intervento di Davide Iacchetti che ha presentato il tema “Uno Sport per Tutti! Noi….Loro, contro le barriere che continuano a dividerci….perché è la diversità che è normale” aprendo di fatto il confronto di questa piacevole giornata.
A seguire una tavola rotonda di confronto con il contributo di Felicia Panarese (Segretario Territoriale Sport e Salute SpA Lombardia) relativo a “Le iniziative a livello regionale”, di Armando de Salvatore su “La discriminazione delle persone con disabilità. La dimensione culturale, la minore partecipazione alla vita sociale, la mancanza di accessibilità alle infrastrutture”, di Massimo Achini (Presidente del Comitato Territorale CSI di Milano) e di Alessandro Munarini (Responsabile nazionale CSI delle attività sportive rivolte alle persone con disabilità) per “Lo sport inclusivo… uno sport “normale” per tutti”, oltre ad alcuni contributi di rappresentanti delle associazioni sportive di Bergamo, Milano, Monza e Mantova.
“Lo sport è una attività fondamentale quando pensiamo e lavoriamo allo sviluppo di un percorso che porti le persone con disabilità alla possibilità di una vita indipendente a 360^. Ci sono ovviamente anche altre questioni come quelle legate a servizi, istruzioni e lavoro, ma sicuramente l’attività sportiva è un aspetto di rilievo nel ragionamento complessivo” – ha spiegato il Presidente di LEDHA Alessandro Manfredi -. “Per cui questo accordo (CSI-LEDHA) è un elemento che permette di sensibilizzare tutti gli atleti e le persone che ruotano attorno alle discipline sportive sull’importanza dello sport inclusivo. Si deve fare in modo che tutte le persone disabili possano praticare l’attività a loro più consona come una persona normodotata”.
Un obiettivo a cui il Centro Sportivo Italiano ha da sempre lavorato, anche in termini quasi pionieristici. “Il CSI è il primo ente nella storia dello sport che si è rivolto ai disabili, venendo peraltro considerati – nei primi tempi – dei pazzi “ – ha commentato Paolo Fasani, Presidente del comitato Lombardo -. “Ora, invece, l’attività dei diversamente abili sta diventando una realtà consolidata e in Lombardia, laddove possibile, si svolgono attività tutti assieme, come è successo recentemente in una campestre con oltre 20 diversamente abili (anche gravi) al via, giunti al traguardo con successo e soddisfazione. Tutto questo però passa da un salto di qualità di tutta la società a livello culturale. Questo workshop, non a caso, è dedicato proprio all’aspetto culturale, perché per poter integrare le persone disabili a livello sportivo occorre partire dalla diffusione di una cultura dell’inclusione a 360° ogni giorno”.
All’evento ha partecipato anche ‘Sport e Salute’, che nella figura della segretaria territoriale Felicia Panarese ha espresso soddisfazione per l’accordo tra CSI e LEDHA: “Questo connubio è importante perché CSI e LEDHA rappresentano e sviluppano a livello operativo il pensiero di Sport e Salute: inclusione e sport per tutti, ad ogni latitudine. Siamo onorati di poter collaborare con due entità che possiamo definire ‘macchine da guerra’ sul territorio lombardo, nonché nostri collaboratori di rilievo per portare capillarmente il suddetto messaggio. Crediamo molto negli organismi sportivi e nella volontà di aprire e favorire l’accesso alla pratica sportiva a vari target della popolazione: diversamente abili, ma anche over65 e non solo. Lo sport è un filo conduttore benigno che può migliorare la nostra vita sia sul fronte della socializzazione che del benessere”.
Matteo Viscardi