Sport e Terzo settore: opportunità e novità per uno sport sempre più inclusivo. Presentato il 29 giugno a Torino, il report di ricerca sulle ASD e SSD di Piemonte Liguria Valle d’Aosta.
Il Convegno “Spot & Terzo Settore” è stato promosso da Fondazione Terzjus, in collaborazione con CONI Piemonte, CONI Liguria, CONI Valle d’Aosta
Progetto realizzato con il contributo di: Fondazione Compagnia di San Paolo
Media Partner: Vita
La Fondazione Terzjus, con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, ha realizzato a partire dalla fine del 2023, un progetto denominato “Sport terzo settore. Opportunità e novità per gli enti sportivi dilettantistici a cavallo delle due riforme”, avente come destinatari principali le associazioni e le società sportive dilettantistiche presenti in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Si tratta della prima indagine campionaria incentrata sull’applicazione della riforma dello sport e delle connessioni con quella del Terzo settore.
Il progetto si è articolato in due attività:
la prima di monitoraggio e analisi giuridica delle principali novità legislative originate dalla due riforme, nonché di un intervento formativo che ha coinvolto 796 enti sportivi dilettantistici; quindi, una survey – realizzata in collaborazione con Italia non profit – mediante un campione di 739 enti sportivi dilettantistici, di cui più di 590 provenienti da Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Per l’81% sono associazioni sportive dilettantistiche e per circa il 19% società sportive dilettantistiche.
Enti prevalentemente di piccole e medie dimensioni – il 63% ha tra 50 e 500 tesserati – che presentano bilanci che, per il 53% del totale, non superano i 60.000 euro annui.
Solo il 6,3% ha una sede di proprietà, circa il 20% svolge anche attività diverse da quelle previste dalle specifiche discipline sportive: gestione di centri estivi, progetti con le scuole, interventi con soggetti fragili o gestione di impianti e strutture sportive.
I destinatari delle loro attività sportive sono giovani, adulti e anziani, ma quasi il 40% promuove anche attività rivolte a soggetti fragili.
Più del 14% è beneficiario del 5 per 1000 e più della metà si avvale del regime fiscale di maggior favore previsto dalla l.398/91.
La quasi totalità dei rispondenti è iscritta al nuovo Registro delle attività sportive dilettantistiche (RASD) e circa il 9% anche al Registro nazionale degli enti di terzo settore (RUNTS).
Più della metà (56%) si avvale del contributo di volontari.
Dall’indagine emerge un quadro di luci ed ombre e anche un certo affaticamento degli enti sportivi, specialmente quelli più piccoli, nell’adeguarsi alle nuove normative.
Ma sono presenti anche intrecci positivi tra le due riforme – dello sport e del Terzo settore – che mettono in evidenza lo sport sia come leva di miglioramento del benessere fisico delle persone di tutte le età, sia come vettore di inclusione per i soggetti più fragili.
A partire dai suggerimenti proposti dai rispondenti alla survey, saranno formulate proposte migliorative sia per eventuali modifiche della legislazione, sia per il sostegno ad uno sport sempre più inclusivo».
Al seguente link trovi gli approfondimenti e le indicazioni per la sintesi del rapporto e la disponibilità integrale del rapporto che ara reso disponibile sul sito della Fondazione Terzjus.